La Lega Navale Porto Pino a Valencia 2007 - parte 2

di Francesca Melis
Parte seconda
L'area del Port è quasi interamente dedicata a quello che viene chiamato America's Cup Park, il "contenitore" delle strutture dei team, degli spazi aperti e non dedicati alla Coppa, dei ristoranti, bar, megaschermi e quant'altro.
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Per entrarvi (l'ingresso è gratuito) è necessario passare un controllo simile a quello che si fa all'aeroporto, quindi non aspettatevi che facciano passare la leppa che avete casualmente dimenticato in tasca...Il Park è così strutturato: accedendovi dall'ingresso principale (per intenderci, quello alla fine di Avenida del Puerto) troverete di fronte a voi il molo centrale, che ospita i mega-mega yacht (tra tutti il il 105 piedi di Bertelli, Ulisse) (foto a sinistra e a destra)
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Alla vostra sinistra una struttura interamente vetrata vi porterà direttamente nel cuore della storia: la House of the America's Cup ospita un piccolo museo multimediale e un negozio in cui i modaioli possono trovare la pubblicizzatissima linea Murphy & Nye dedicata alla 32ma A's C. Proseguendo, iniziano a comparire gli edifici riservati alle barche e al loro entourage (foto a destra).
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Ogni team ha una propria base, le più grandi sono quelle dei "consorzi ricchi", BMW Oracle, Alinghi, ET New Zealand e ovviamente Luna Rossa, che occupa una posizione centraleissima rispetto alle altre, essendo stata la prima base in asoluto ad essere stata costruita ed usata qui a Valencia. Ha destato molta curiosità perchè interamente ricoperta all'esterno da vele della barca, che tutte assieme formano delle geometrie sulle facciate che solo un genio come Renzo Piano poteva creare. Le cenerentole dell'AC si accontentano di hangar la metà più piccoli, e il doppio fuori mano (i cinesi ultimi in classifica e ultimi nel posizionamento, all'estremità del Port).
Le varie basi possono essere visitate solo parzialmente: il libero accesso è ristretto alla zona dello Shop, ovvero il negozio all'interno del quale viene venduto tutto il merchandising della barca in questione, ma si trovano anche interessanti allestimenti come da Alinghi, che ha simulatori e una saletta per le proiezioni di documentari con tanto di effetto vento. Il premio per la new entry più apprezzata va a Shosholoza, amata un po' da tutti: ha uno store fra i più caratteristici, in cui oltre che comprare si fa un'opera buona perchè i soldi che spendete vanno a finanziare scuole vela per i bimbi sudafricani oltre che il patron Sarno.
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Il premio per i più aumma aumma va invece ai Mascalzoni napoletani, la cui base è frequentatissima ma solo da concittadini coi pass di riconoscimento e maglietta con stampa di rigore. Come detto prima, l'ingresso alle basi è limitato (foto a sinistra), ma dall'esterno sono perfettamente visibili le barche e non è raro incontrare giornalisti e membri dei vari team che rincasano o si spostano nel park. Le barche vengono messe in acqua dal travel lift appena prima della regata e fra tutte Luna Rossa è quella più a portata d'occhio, perchè vicinissima alla recinzione che la separa dal pubblico. (foto a destra)
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Per quanto riguarda le altre attrazioni all'interno dell'AC Park, le trovate tutte elencate cliccando su questo link. E per una visione panoramica dell'insieme, ecco qui una cartina. Come potete immaginare, le giornate valenciane nel Park scorrono veloci e sono piene di cose da vedere. Non può mancare la foto ricordo con la Coppa America che, esposta al primo piano di Veles e Vents e controllata a vista, si trova a un metro da voi - guardare e non toccare - anche se la tentazione è forte! Inutile descrivere quanto sia bella da vicino... vale la pena di venire solo per questo. Lei è grande, a occhio pesantissima, ma proprio bella come la immaginavo. Certo, a tratti è un po' pacchiana, ma con tanta storia alle spalle che se lo può anche permettere. In compenso, la Louis Vuitton Cup è addirittura troppo piccola e lineare rispetto alla sua importanza...(foto sotto)
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Come seguire le regate e barche spettatori

Siamo a Valencia durante l'America's Cup e visto che siamo qui, vogliamo vedere le regate dal vivo. Come fare? La risposta più ovvia e scontata, dato che siamo venuti in aereo e non in barca, è: cerchiamo imbarco. Sarà che durante l'Act 13 è tutto ancora in fase di rodaggio, sarà che chi ha la barca esce per conto suo, sarà che i non numerosissimi charter che si trovano in giro sono riservati a gruppi e costano cifre stratosferiche, il nostro tentativo di trovare un imbarco non-ufficiale è fallito miseramente. La tappa successiva è l'ufficio prenotazioni per le barche spettatori.
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All'interno del park ne esistono due, uno si trova fronte mare a sinistra della base di Luna Rossa, l'altro è laterale rispetto allo schermo gigante. Potete comunque riconoscerli dalla fila all'esterno...
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L' organizzazione offre due tipi di imbarco:
1) su catamarano a vela, permette di seguire tutte le regate giornaliere in programma, e offre un piccolo rinfresco durante la crociera;
2) su barca a motore con posti sia all'esterno che all'interno (coperti), permette di seguire una sola manche/regata/match race a scelta.
Una volta acquistato il biglietto (foto a sinistra), il nostro barcone esce dal porto per raggiungere il campo di regata (foto a destra).
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Ci si apre un nuovo punto di vista del Park dal mare, con le ali di folla assiepate nelle banchine, a salutare le barche che escono accompagnate da applausi, clacson, trombe, sirene... l'inno di Shosholoza suona più coinvolgente sentito da qui...ci sentiamo anche noi un po' challenger...(foto sotto)
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La regata vista dal mare è una piacevole sorpresa. Come detto e ridetto, la tv e il virtual sono insostituibili in quanto a comodità, ma la vista delle rande e degli incroci serratissimi a poche centinaia di metri sono impagabili (foto a destra)
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La barca spettatori segue la regata in movimento, si allinea con la linea di partenza (foto a sinistra), segue la bolina, si ferma alla boa di poppa e torna indietro poi per l'arrivo.



Un magico salto di vento fa spostare la boa di poppa vicinissima a noi (foto sotto)
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Roberto Marci avrebbe fatto delle bellissime foto, penso, mentre cerco di far stare tutte quelle vele dentro l'inquadratura della mia Nikon. Faccio 600 foto, una più una meno, ma ne vorrei fare ancora e ancora. Un consiglio se non volete perdere quest'occasione, è comprare i biglietti dal sito del Corte Ingles prima di partire. Molto spesso i posti a disposizione finiscono in poco tempo e a volte addirittura in prevendita.

Un altro modo per seguire le regate è il maxischermo all'interno del Park (foto sotto). Potete scegliere se accomodarvi sulle poltroncine o sdraiarvi sul prato verde, seduti in mezzo a gente di ogni nazione.
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E'anche questa una bellissima esperienza, soprattutto quando le centinaia di tifosi di Alinghi intorno a voi simpaticamente applaudono per i loro beniamini, ma anche per gli spagnoli di casa, per i sudafricani e pure per i cinesi...e per Luna Rossa no, ovviamente. Scherzi a parte, qui c'è un'atmosfera molto civile e molto internazionale, e i due commentatori della radio spagnola in sottofondo non fanno assolutamente rimpiangere il jukebox Bontempelli.
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Le attenzioni della regia spagnola sono un pelino orientate sulla barca di casa, però senza esagerazioni. È un buon compromesso se non si ha la possibilità di uscire in barca, ma si vuole comunque respirare l'aria di America's Cup. La terza possibilità è seguire le regate dal molo nord, verso la spiaggia della Malvarrosa (foto a destra). Con un paio di binocoli si possono vedere benissimo le barche che regatano ma la presenza delle barche spettatori non favorisce la visuale.
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Inoltre una grave pecca dell'organizzazione è stata quella di pensare il molo nord come punto di osservazione da terra. Per come viene disposto il campo di regata, quando le barche vanno verso la boa di bolina rimangono nascoste dietro il molo sud. Sarebbe stato più saggio scegliere quest'ultimo - tra l'atro proprio inaccessibile - come spalto...